Fuerteventura offre ai turisti una vasta gamma di attrazioni: 150 chilometri di spiagge spettacolari con sabbia bianca e acqua cristallina, paesaggi vulcanici e dune di sabbia. Inoltre il clima piacevole tutto l’anno e la cucina locale la rendono una destinazione da non perdere.
Ma in questo articolo voglio puntare i riflettori su un lato meno conosciuto di Fuerteventura e scoprire l’intrigante storia di Villa Winter, una villa costruita negli anni ‘40 e che è stata oggetto di innumerevoli leggende.
In questo articolo ti spiego tutto quello che devi sapere su Villa Winter di Fuerteventura.
Villa Winter e la sua posizione sospetta
Villa Winter probabilmente passerebbe inosservata se facesse parte di un’area urbana. L’edificio a forma di U ha due piani e un cortile simili a quelli che si trovano nelle tradizionali case delle Isole Canarie. Le sue caratteristiche decorative più interessanti sono la terrazza e la torre circolare.
Tuttavia, come accennato in precedenza, ciò che davvero cattura l’attenzione è la sua posizione insolita in una zona arida e di difficile accesso a poca distanza da Cofete, a metà strada tra la catena montuosa e la spiaggia di Cofete, considerata uno dei tratti di costa incontaminata più spettacolari delle Canarie.
La difficoltà di accesso e l’assenza di edifici vicini sono alcuni dei fattori che fanno sospettare il suo passato. Tra i primi a parlarne fu lo scrittore Alberto Vasquez-Figueroa, dicendo che se oggi è difficile raggiungerla, negli anni ‘40 lo era ancor di più. Motivo per cui doveva nascondere qualcosa di veramente importante.
Si dice che la villa abbia delle stanze sigillate, tunnel con vagoni ferroviari, diversi tipi di provette e misteriosi sistemi di comunicazione. Alcuni credono che Villa Winter sia stata un punto di supporto logistico per aerei e sottomarini tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Altri sostengono che sia stata utilizzata per eseguire interventi chirurgici al viso per nascondere l’identità dei leader nazisti dopo la guerra.
Altre teorie dicono che sono presenti tunnel sotto la villa che portano alla spiaggia così da facilitare il rifornimento dei sottomarini, mentre altre dicono che la residenza sia stata utilizzata come rifugio da Hitler.
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Gustav Winter, l’ingegnere che costruì la villa
Le teorie che affermano che Villa Winter fosse un punto di appoggio per sottomarini nazisti e che la ritengono un rifugio per il dittatore tedesco sono forse un po’ inverosimili. Tuttavia con la posizione remota dell’edificio, la torre di avvistamento e il fatto che all’epoca questa zona fosse separata dal resto dell’isola con una recinzione, è anche difficile credere il contrario.
Inoltre è risaputo che dopo la guerra molti nazisti sono fuggiti negli angoli più remoti del mondo, come la Patagonia.
Il mistero inizia con la persona che ha costruito la villa: l’ingegnere tedesco Gustav Winter. Nacque nel 1893 nella Foresta Nera in Germania e nel 1913 si recò in Argentina per affari. L’anno successivo, mentre attraversava l’Atlantico per tornare in Europa, la sua barca fu intercettata dagli inglesi che lo credevano una spia. Fu arrestato, ma nel febbraio del 1915 riuscì a fuggire per dirigersi verso la Spagna.
Alcune prove dimostrano che ha lavorato a Saragozza e Valencia in diversi progetti per la costruzione di centrali elettriche. Nel 1925 fu coinvolto nella costruzione della centrale elettrica a Gran Canaria. Negli anni ‘30 Gustav Winter si recò a Fuerteventura per alcuni progetti imprenditoriali, tra cui l’industrializzazione dell’isola.
Nel 1937 firmò un contratto di locazione per l’intera penisola di Jandia ed è allora che diverse ricerche sostengono che alcuni cittadini tedeschi giunsero nella zona per realizzare progetti “imprenditoriali” per il Terzo Reich.
È difficile sapere con certezza quanto sia vero e quanto sia una leggenda con tutto ciò che si è scritto su questa villa. In ogni caso è certo che si tratta di un edificio misterioso e che ha suscitato grande interesse tra ricercatori, scrittori e giornalisti. Ne è la prova anche il numero di turisti che si recano a visitarla.
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